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The Best incazzamientos of 2009

febbraio 4, 2010

Visto che sono famoso per essere uno che segue le mode e notevolmente attento all’andamento del mercato, anche io mi unisco all’allegra combriccola delle ‘liste del 2009’ e compilerò le cose che più mi hanno fatto girare i coglioni nel corso dell’anno testè trascorso.
Partiamo con l’attacco di bile.

#10 – Ipocrisia

Qui sfonderò una porta aperta, ed è qualcosa che nel 2009 ho toccato molto più da vicino che nel resto della mia vita. Rapporti fasulli con persone che detesto, faticosissimi rapporti decenti con persone che sopporto e, soprattutto, la gestione di rapporti deteriorati da amicizia a conoscenza casuale. Cosa che non mi era mai capitata in vita mia ma, affè mia, non si finisce mai d’imparare. Soprattutto d’imparare cose negative. Affè mia.

Citazione dell’anno: “certo che m’interessa del libro che stai leggendo!

#9 – Poste Italiane

Un argomento che presto balzerà al top della classifica, mai come quest’anno il recapito degli agognati pacchi è stato un vero e proprio tour de force. Un rodimento di culo inutile e continuo. Per non parlare di lettere smarrite che mi erano state inviate e che avrei avuto curiosità di leggere, puff! E le riviste non recapitate. Nel 2010 probabilmente le carissime poste si guadagneranno il primo posto, ma per il 2009 si accontentano di un misero penultimo.
Bricconcelli.

Citazione dell’anno (da Fabio del Call Center di Poste): “a me quest’anno ha rubato un pacco con dei pezzi di ricambio per un flipper!”

#8 – Telefoni cellulari

Dio che rottura infame di coglioni. Ormai vado in giro con un valore complessivo di telefoni di sessanta euro, tra un Nokia 666.6 di quelli ‘essenziali’ e un antichissimo 6600, che tutt’ora mi sembrano la scelta meno peggio. Non voglio spendere più soldi per comprare cellulari, sono ufficialmente diventati una perdita di tempo. O hanno troppe caratteristiche inutili, o non ne hanno abbastanza, o vanno ricaricati una volta al giorno… cioè aò, EBBASTA! Il telefono mi serve per chiamare e mandare messaggi, porca paletta da cacca di cani, e quello deve fare bene. E magari non deve avere una batteria dalla vita di cinque ore. Evidentemente per il mercato attuale queste son richieste da ‘telefono per paesi sottosviluppati’. Ma d’altronde, se non è sottosviluppata l’Italia!! Perdindirindina.

Citazione dell’anno: “Ti ho comprato questo telefonino perché unisce stile e funzionalità!” (mortacci mia)

#7 – Gamestop – Stop your game.

C’era un tempo in cui mi servivo anche spesso da questa simpatica catena videoludica. Un tempo molto passato. Ormai la cosa non è più fattibile: i giochi sono tenuti da schifo, due volte su tre ti becchi una copia già aperta per un gioco che compri nuovo (in compenso ciò vi autorizza anche a comprare giochi usati per far regali, avete già la giustificazione!) e i commessi sono di un’idiozia praticamente inarrivabile. E fin qui nulla di nuovo direi, solo che i prezzi non sono più diminuiti! Cioè, un tempo le offerte erano davvero offerte, si trovavano delle cosine piuttosto sfiziose. Adesso non c’è più nulla a buon mercato, tantomeno gli usati, dove praticamente non esistono prezzi inferiori ai venti euro (per un gioco DS che ne costa quaranta uscito da due anni?!?!). Quindi: prezzi alti, roba tenuta male, commessi idioti. Corbezzoli.

Citazione dell’anno: “posso parlare con lo store manager?

#6 – Rapporti con i colleghi

Qui potrei riportare in auge l’ipocrisia, ma purtroppo la situazione è peggiorata dal fatto che si tratta di rapporti forzati e continuativi. Ti puoi scegliere gli amici, non ti puoi scegliere i parenti. Ecco, i colleghi sono peggio di entrambe le categorie: non te li puoi scegliere, li devi sopportare e, spesso, neanche puoi mandarli a quel paese. Quest’anno ho imparato molto in materia, chi mi conosce lo sa, ma ancora non riesco a ignorarli in pieno. Di sicuro mi riesce più facile lasciarli stare e fare le belle faccine quando serve, ma annientarli (fisicamente?) non è ancora possibile. Misericordia.

Citazione del secolo: “Ricorda, qui non avrai amici. Solo colleghi.

#5 – I commessi/camerieri scortesi

Avevo già parlato del problema nel post su Roma (culo de sta città), ma direi che mai come quest’anno ho notato la cosa e mi ha fatto piuttosto rodere il chicchero. A molti pare sfuggire il fatto che stanno lavorando e che io, sì IO, che entro nel negozio sono fonte di reddito e motivo della loro esistenza. Sì, ok, sarà un ragionamento stronzo ma alla fine così effettivamente è. Quindi non me ne frega un cazzo se hai avuto una giornata di merda, se il tuo fidanzato ti ha lasciato o se la tua padrona non ti paga abbastanza. Inghiotti l’amaro, sorridi e mi tratti in maniera impeccabile. E ti fotti pure. Cazzarola.

Citazione dell’anno: “Cioè parla male di Carmen Consoli oh, manco fosse Gigi d’Alessio!

#4 –Le edizioni da collezione

Qui probabilmente qualcuno mi sputerà in faccia, ma vabbè, andiamo avanti.
Ormai escono edizioni da collezione/limitate per qualsiasi oggetto; la differenza tra le due è praticamente nulla: sono la stessa cosa in quanto a prezzo, ma dove una dovrebbe avere contenuti da collezione, l’altra ha contenuti in edizione limitata, cioè delle puttanate prodotte appositamente per far spendere soldi. E fin qui, d’accordo. Il problema non è che io voglio accaparrarmi ogni singola edizione, è che mi piace comprare delle belle scatole con dei contenuti interessanti per le opere che m’interessano! E quindi qualcuno ha ben capito questo andazzo e sta cominciando ad approfittarsene in maniera ignobile. Vedi “edizione limitata con DVD BONUS”!!!!! Edizione limitata con… MANUALE A COLORIIIIIIII!!!
Ci starebbe bene una bella bestemmia qui. Fate ‘ste maledette edizioni degne di essere comprate, non infilateci fuffa completamente a caso, per piacere. Checazzo.

Citazione dell’anno: “Basta, non comprerò più edizioni da collezione di giochi di cui non m’importa.

#3 – La gente che va ai concerti

Anche qui, abbiate pazienza, ci vado pure io ai concerti e probabilmente sarà successo anche a voi (di avere una musica in testa). E probabilmente sarete tutti bravi e corretti, ma io non je la faccio più a sopportare la gente che va solo per rompere le balle agli altri. Tra il metallaro che strilla ‘oh! oh! oh! oh!’ a ogni minimo accenno di ritmo manco fossimo al concerto dell’orchestra Castellina Pasi, il fumato che agita la sigaretta (sigaretta?!?! HA HA!) senza problemi tanto se qualcuno si brucia chissenefrega, la ragazzina che ti strilla nell’orecchio, quello che non sa neanche dove si trova e si butta addosso a chiunque incurante del fatto che siate 1.90 x 150 chili o 1.40 x 50 chili, ecc ecc.
Ecco, allora, ma queste persone quando il locale si chiude, il concerto finisce e gli amici se ne vanno… che fine fanno? Io non le ho mai incontrate nella vita reale. Secondo me sono esseri evanescenti che vivono e muoiono in quelle ore pomeridiane/serali e poi fuggono nei loro purulenti buchi abitativi per non farsi più vedere.
Giusto per sapere, ché se ne incontrassi qualcuno per strada non ne uscirebbero indenni.
E pe carità, io non sono quello tranquillo ai concerti ma almeno sono consapevole del fatto che… c’è qualcun’altro intorno che vorrebbe godersi la cosa. Così. A caso. Cazzo.

Citazione dell’anno: “Oh vabbè allora passa avanti!

#2 – Elisa e le cover cantate in stile ‘Elisa’

Santissimo cielo. Maledetto il mondo che c’ho intorno. Possano cadermi le orecchie molto presto, vi prego.
Una brutta serata ascoltai di sfuggita in un supermercato una canzoncina che faceva qualcosa come ‘tiiiiiiiiiiiiiiiIIIIIIIIIIIIIII vooooorrrrreeeEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEIiiiiiiiiii scureggiaAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA…’ e pensai “ma che razza di schifo è?”, concludendo che doveva essere una di quelle radio sfigate da supermercato (tipo Radio Conad centodueetre) che mandano canzoni ignobile di non si sa chi. Purtroppo dopo pochi giorni l’orrenda verità: era una canzone di Elisa, con tanto di Sangiorgi appresso. Sdolcinata, orrenda, brutta, noiosa, lagnosa, inutile, superflua. Ho finito il dizionario degli aggettivi. E tutto l’anno è stato funestato da canzoncine cantate con questo stile ignobile, pure le cover di Imagine (già abbastanza insopportabile di suo) cantate nello stesso stile. No, non ne posso più. Aridateme Janis Joplin. Aridateme Grace Slick. Voglio voci forti, femminili, calde. Non queste lagne orrende che vengono a violentarmi le orecchie. Basta basta basta basta. Eccheccazzo.

Citazione dell’anno: “Evviva Elisa che ha venduto tante copie del suo disco“.

#1 – La gente. Italiana soprattutto.

M’avete rotto i coglioni.

Citazione dell’anno: qualsiasi cazzata abbia detto nei passati 365 giorni.

-MD

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